Sostenibilità e destination management, percorsi paralleli per un obiettivo comune
Da Visit South Sardinia a Destinazione #SudSardegna: una valutazione di sostenibilità per promuovere il sud Sardegna
1Un approccio innovativo di destination management
Lo scopo è chiaro: «condividere un percorso strategico di organizzazione territoriale della produzione turistica, di marketing e di comunicazione teso alla costruzione di una destinazione turistica omogenea nel territorio del Sud Sardegna».È il primo articolo del protocollo d’intesa sottoscritto a febbraio dai Comuni di Cagliari, Villasimius, Muravera, Pula e Domus de Maria per la creazione del marchio territoriale «Visit South Sardinia».
Ottimo segno. Di fronte al proliferare di destinazioni che si contendono il medesimo mercato turistico, la costituzione di una destinazione integrata nel Sud Sardegna rappresenta un approccio innovativo di destination management coordinato tra pubblico e privato.
«Costruire una destinazione integrata» significa porre al centro non i servizi offerti dalle singole imprese, ma il luogo geografico inteso come prodotto turistico composito e ricco, vario ma unitario, dotato di una capacità di attrazione superiore alla somma delle sue componenti. Ma per arrivare a questo risultato bisogna attivare processi strutturali, organizzativi e gestionali adeguati.
Finalmente si lavora in rete: i sottoscrittori dell’accordo s’impegnano a coordinare iniziative strategiche di promozione turistica e di marketing territoriale, valorizzandole sotto l’egida del brand «Visit South Sardinia». I consorzi di operatori del settore e le associazioni di promozione turistica iniziano a muoversi sulle nuove direttrici, i risultati non tarderanno ad arrivare.
Dalla destinazione integrata alla sostenibilità
Il protocollo «Visit South Sardinia» vive in questi giorni una sorprendente evoluzione con il progetto «Destinazione #SudSardegna» promosso e coordinato dalla professoressa Patrizia Modica dell’Università di Cagliari.Visit South Sardinia partecipa ora come sperimentatore («early adopter») del sistema di indicatori di turismo sostenibile proposto dal Global sustainable tourism council (GSTC), agenzia non governativa patrocinata dall’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (UNWTO).
Sono appena dieci al mondo gli early adopters coinvolti nella sperimentazione del GSTC; e la Sardegna è la prima e unica destinazione del Mediterraneo.
Il processo di verifica della candidatura sta giungendo a conclusione: gli ispettori del GSTC stabiliranno se il Sud Sardegna è una destinazione sostenibile, valutando con 41 criteri e 81 indicatori gli impatti del turismo su ambiente, economia e società.
Numerosi i vantaggi della candidatura, non solo in termini di riconoscibilità e competitività internazionale, ma anche come stimolo a una programmazione comune orientata ai principi della sostenibilità. Un solo esempio: la «destagionalizzazione» non va vista come un tentativo di aumentare i profitti «allungando» la stagione estiva, bensì come una soluzione per ripartire meglio l’impatto del turismo di massa e dare maggiore continuità all’occupazione nel settore. In altre parole, come strumento di turismo sostenibile.
Leonardo in prima fila, ieri oggi e domani
Si tratta dell’ennesima moda? Di un trend passeggero? Il Centro Professionale Europeo «Leonardo» è convinto di no, e da diversi anni lavora con continuità per colmare il gap formativo nel settore.Per citare solo gli interventi più recenti, la formazione di «Managers del turismo sostenibile» a Muravera e nella Costa dei Fenici, finanziata dal bando Green Future; il convegno Turismo sostenibile nel Sud Sardegna: tra crisi e opportunità; il corso di specializzazione «Management e imprenditorialità del turismo sostenibile e responsabile» (Alta Formazione 2011).
Ultimo nato, il corso di qualifica per «Manager del turismo» finanziato dalla Provincia di Cagliari. Competenze nel destination management, nel marketing e nella comunicazione, nella realizzazione e distribuzione di prodotti turistici sostenibili. Questo il bagaglio culturale che i corsisti portano a casa dopo una straordinaria esperienza lavorativa e umana. Quattro corsiste hanno addirittura partecipato in prima persona al progetto «Destinazione #SudSardegna» svolgendo il tirocinio presso l’Assessorato al Turismo del Comune di Cagliari, coordinate dalla professoressa Modica.
Per il futuro, abbiamo iniziato a collaborare con la Fondazione Campus di Lucca e l’Università di Milano Bicocca, entrambe in prima fila nella formazione avanzata nei campi del turismo e del management.
Ma è nostro motivo di orgoglio soprattutto il corso «Destination management per il turismo sostenibile e accessibile», che presentiamo nel nuovo catalogo dell’Alta Formazione. Non esitiamo a dire che si tratta di un’offerta formativa di eccellenza: il corso, con sedi a Cagliari e Borore, annovera non solo docenti specializzati ma anche partners di stage tra i più attivi nel campo del turismo sostenibile (l’Hotel Aquadulci, il Chia Laguna Resort, il Timi Ama, l’Horse Country, l’Antica Dimora del Gruccione…).
È il nostro contributo a un cambiamento in cui da sempre crediamo.
Ecco la notizia ufficiale: http://www.gstcouncil.org/blog/1176/early-adopter-spotlight-south-sardinia-completes-early-adopter-assessment-of-global-sustainable-tourism-criteria-for-destinations/