Etica per gli OSS
L’Umanità al centro di una comunità di ricerca filosofica
0Lipman (Thinking in Education, Cambridge 1991) fa riferimento al pensiero complesso che può essere sintetizzato nel modello delle tre C: critical, creative, caring, ossia pensiero critico, creativo, ma anche orientato al valore, al sentire emotivo e alla relazione.
La philosophy for communities si rivolge agli adulti e ruota anch’essa intorno alla comunità di ricerca filosofica, ponendosi come obiettivo il dialogare in maniera filosofica intorno a temi scelti dalla comunità a partire dalla lettura di un testo-stimolo.
Durante le lezioni di Etica dei corsi OSS la classe è stata invitata a leggere la narrazione della giornata di lavoro di un operatore socio sanitario. In realtà il testo nella comunità di ricerca è un pre-testo, che funziona da stimolo per raccogliere domande da registrare in un’agenda: una sorta di mappa delle aree di interesse, indicate dalla stessa comunità di ricerca dopo la lettura del brano.
Attraverso la riflessione sulle domande si arriva all’argomento da indagare per passare poi alla discussione guidata da un facilitatore, formato alla philosophy for communities, che stimola il processo d’indagine e interviene solo per dare la parola e tenere alto il livello del dialogo, chiarificando concetti e pensieri.
Cosa significa avere un posto nel mondo? Come possiamo alleviare la sofferenza e la solitudine degli ospiti? Questi i temi scelti dalla classe trasformata per un’ora in comunità di ricerca, e tante le riflessioni proposte dai futuri OSS: quale differenza c’è tra l’avere un posto nel mondo di una persona sana e una malata? L’ascolto basta ad alleviare le sofferenze e la solitudine degli assistiti?
Attraverso il dialogo la classe si trasforma in una vera e propria comunità di ricerca filosofica sino ad arrivare, per mezzo del ragionamento, a un pensiero condiviso che, a detta della classe, parrebbe racchiudere il senso ultimo delle riflessioni precedenti: e se la risposta fosse racchiusa nel concetto di Umanità? Ma allora – domanda il facilitatore – cosa significa Umanità?
Con questo interrogativo ci lasciamo, soddisfatti per aver raggiunto l’obiettivo che la philosophy for communities si prefigge, ossia quello di imparare a porsi domande su se stessi, il proprio lavoro e sul mondo, e non quello di fornire risposte preconfezionate alle questioni che l’esistenza ci pone.
Ci piace pensare che non sia solo un caso che il caring thinking di cui parla Lipman abbia la stessa radice del verbo to care, che in inglese indica il «prendersi cura» della persona nella sua totalità e individualità, e si differenzia dal verbo to cure che indica la «cura della malattia». Come la filosofia può allenarci a un pensiero caring, così le lezioni di Etica potranno aiutare i futuri Operatori socio sanitari a riscoprire il significato più profondo del to care nella relazione di cura.